I nostri vestiti. Molto più di semplice tessuto.

Devo una parte di chi sono oggi, come consulente d’immagine, alla consulenza che ho ricevuto a suo tempo e che mi ha fatto dire: “non voglio che nessuna si senta così”.

Ho trovato alcuni metodi fuori epoca, perché mettevano al centro dell’attenzione la persona, ma non nel senso in cui credo una donna voglia sentirsi.

Metterla in mutande o prendere le misure  per calcolare le proporzioni tra gambe e busto, mi dava l’impressione di una radiografia spietata o un intervento chirurgico di alta precisione. Comunque nulla a che vedere con il benessere, il sentirsi a proprio agio e pronte a raccontare di sé.

Non è andata meglio nemmeno con l’analisi del colore, che doveva decretare la palette dei miei colori-amici, quella che avrebbe dovuto farmi sentire bella e sicura di me.

Dopo essermi vista allo specchio con svariati drappi colorati vicino al viso, oltre alla grande confusione, ho notato che nessuno mi aveva chiesto PRIMA quali fossero i colori che mi piacevano e quali, invece, non sopportavo. Stavano procedendo per tecniche e metodi, non per ascolto.

Così sono finita accerchiata da colori pastello – che detesto – perché ‘tecnicamente’ nel rapporto cromatico tra viso, occhi e capelli, qualcuno sosteneva che erano quelli che mi stavano meglio. 

Una donna tra il pubblico di quel giorno, però, aveva osservato la mia evidente espressione scontenta e ricordo ancora il suo commento: “Forse la spengono un po’, avrebbe bisogno di colori più vivaci”.

E’ stata sicuramente un’osservazione dettata dall’occhio più che dalla competenza tecnica, ma molto più azzeccata di quanto mi avessero trasmesso gli esperti fino a quel momento.

I colori pastello – come tutti i beige-olini di cui vi ho raccontato qui – sono stati l’incubo della mia infanzia, quando per mia madre il massimo era coprirmi di rosa e di fiorellini.

In gioventù poi non è andata molto meglio, perché facevo comunque fatica a capire e chiedere quello che veramente mi piaceva.

Ad oggi, vi posso solo far immaginare che cosa vorrebbe dire entrare negli ambienti che più spesso frequento (aziendali, quindi a maggioranza maschili e a volte anche maschilisti) con golfino rosa bebè o azzurro cameretta.

Sto un po’ esagerando, lo so, ma con voi mi piace scherzare e riflettere su quanto alla fine le tecniche che ho appreso sono una cassetta da cui tiro fuori solo quegli attrezzi che mi servono per quella donna, per quello stile. Tutto il resto è ascolto. E’ capire da dove si parte, perché si vuole cambiare, qual è la motivazione forte e qual è la nuova direzione verso cui andare.

I test che uso all’inizio di ogni consulenza – sulla Personalità dello Stile e sulla Personalità Colore – mi aiutano a conoscere la persona che ho davanti. A volte devo capirla meglio di quanto possa fare lei, a volte devo stare qualche passo indietro e aspettare, altre volte posso spingere e azzardare.

Ognuna di noi è diversa, ognuna ha un rapporto unico con il cambiamento: c’è chi svuota l’armadio e lo ribalta in un giorno, chi si muove a piccoli passi e traccia un suo percorso che può andare avanti mesi. Io sono sicuramente del secondo tipo e mi sa che le donne che si avvicinano a me sono proprio così! Ci si attrae tra simili.

Il test sulla Personalità Colore, che trovate online come mio regalo per voi quando vi iscrivete alla newsletter, è divertente, affidabile (pur nella generalizzazione di tutti i test) e mette le basi per l’aspetto più importante di ogni consulenza: ricavare del tempo per sé, per riflettere su chi siamo o siamo state, non vogliamo più essere e vogliamo diventare.

Si basa sui 4 colori primari e afferma che la nostra personalità è composta dai profili dei 4 colori, dove uno solitamente è prevalente. E’ quello che dà il Colore alla nostra personalità. Non parliamo ancora di colore che indosseremo, ma di un colore psicologico.

Nel test potrete quindi scoprire se siete una personalità-colore Rosso, Verde, Giallo o Blu.

E’ un metodo che viene usato in diversi ambiti, anche aziendali, dove nell’organizzazione dei team di lavoro o di uno stesso ufficio si sottolinea l’importanza di avere collaboratori delle 4 Personalità-Colore, in modo che ognuno apporti il meglio di sé: il Rosso porterà motivazione, energia e chiarezza di obiettivi, il Blu precisione, rigore e rispetto delle regole, il Verde attenzione agli altri e all’armonia dei rapporti, il Giallo estroversione, nuove prospettive con contributi creativi e fuori dagli schemi.

Riuscite ora, già da questa breve carrellata, ad immaginare una personalità-colore Rosso vestita del più tenue pastello? O un’accogliente personalità Verde ricoperta di un teatrale taffettà ?

Nemmeno io.

Ecco perché diamo molta importanza a ciò che indossiamo – a quella giacca che ci fa sentire sicure durante una riunione importante, a quel vestito che ci fa sentire femminili come vogliamo noi, a quella scarpa che dice a tutti chi siamo.

E così dev’essere, altrimenti ci vestiremmo solo di jeans blu e t-shirt bianche e usciremmo felici di casa anche nell’anonimato più totale.

Intuiamo molto bene il potere che un determinato stile ha su di noi e quindi sugli altri. Usiamolo bene e non accontentiamoci di un ‘abbastanza’ o di un ‘mi sono sempre vestita così’.

Possiamo darci molto di più.

A martedì!

 

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