Sul cambiare. Una chiacchierata onesta

Appena mi sono messa a scrivere questo post, ho pensato che non c’era momento migliore o peggiore per parlare di cambiamento.

Con la fatica a cui siamo sottoposte, ho sentito la voce di molte esclamare: “Oddio Anna, è già tanto se mi alzo, lavoro, mangio e vado a letto. Cosa dovrei fare di più?”

Però mi sono venuti alla mente anche tutti quei momenti in cui avrei voluto che qualcuno mi avesse presa per le spalle,  dicendomi: “Ok, parliamo. Tanto so che hai la testa pesante e mille cose che ti ronzano”.

Il senso di questo post è il secondo.

Anche se è solo la condivisione di alcune riflessioni, immaginate che siamo sedute tutte una accanto all’altra, vicine, a meno di un metro di distanza.

Ci guardiamo negli occhi e ci diciamo: “Ok, parliamone”.

 

Pare che i capelli di una donna abbiano cicli di vita di 5/6 anni .

Le cellule del corpo umano si rigenerano a intervalli regolari, a seconda del carico di lavoro che devono svolgere: quelle dell’epidermide sono delle sgobbone e durano poco più di due settimane, mentre i globuli rossi hanno cicli di vita di circa 4 mesi.

La natura non è da meno e, con tutti i temi di italiano che ci hanno fatto scrivere a scuola “Guarda dalla finestra e descrivi ciò che vedi”, nessuna di noi farebbe fatica a parlare di cambiamenti di colori e forme.

Ma se il cambiamento è così presente fuori e dentro di noi, perché quando si tratta di fare delle scelte, tutto diventa complicato e pesante come spostare una montagna?

La prima risposta che mi viene in mente è: perché non ce lo insegnano.

Non c’è nessuna scuola, né palestra dove possiamo allenare i muscoli del cambiamento.

Nessuno che ci racconti, con onesta lucidità, che cosa vuol dire cambiare, che cosa fare prima, durante, dopo.

 

Le soluzioni ‘taglia unica’ non ci sono per nessuna, anche perché non abbiamo ancora detto di quale cambiamento stiamo parlando: lunghezza della frangetta o mollo tutto e cambio vita?

I momenti di cambiamento che più ricordo sono stati anche i più difficili, ma mi hanno portata a delle svolte importanti, un po’ alla Sliding Doors. Salgo o non salgo su quel treno? Ok, lo prendo. Vado a destra o a sinistra? Di qua.

E da lì poi tutto cambia.

Forse il momento più ostico non è tanto il cambiamento in sé – magari quello alla fine è accompagnato dall’entusiasmo, da quell’adrenalina che vuoi festeggiare con tanto buon vino e dire: “Sì, ce la farò!”.

Il momento critico è tutto nella fase che precede.

E’ quando cominci a guardarti intorno e capisci, un poco alla volta, che le cose non stanno più scorrendo lisce come una volta, lungo quei binari rassicuranti.

E’ quando senti quel prurito che hai già capito non andrà via di lì a poco, perché ti sta dicendo qualcosa – che c’è bisogno di mettersi in ascolto.

E’ lì che cominciamo a dimenarci, a essere insofferenti, perché ci scoccia un sacco rimettere tutto in discussione. Andava tutto bene, no?

Quel ‘bene’ che lanciamo in automatico quando qualcuno chiede: “Come stai?”

“Sì, tutto bene, grazie” – che tanto sappiamo che non è vero.

Mi sono chiesta tante volte come si fa ad evitare tutto quel trambusto, quell’agonia che precede le decisioni (Se sei del gruppo ‘Mi tappo il naso e mi lancio’ ti prego siediti più vicina e raccontami tutto).

 

Così sono andata a ritroso e ho stilato la lista più sincera che potevo per mettere assieme tutto quello che mi ha aiutata a superare quel benedetto momento di cambiamento, che grida sempre più se non lo badi. 

Non sarò da sola in questo viaggio, ho scelto una compagna che di passaggi di vita, ne ha passati diversi anche lei.

Carolina Nuti di Learning to Fly è coach, una ‘facilitatrice un po’ spirituale’, che accompagna le donne a fare quei passi essenziali per abbracciare la vita più vera che possono.

 

Sabato 27 marzo ci vediamo alle 14.30 nel gruppo “La Vera Me, in uno stile che amo” per parlare di che cosa ci può aiutare a decidere e saltare.

Se sei già nel gruppo, non devi fare nulla. Basta che ti colleghi, Carolina e io saremo lì in diretta.

Se invece non sei ancora parte del gruppo, basta che fai una richiesta da qui. E’ gratuito e puoi invitare amiche e persone a cui pensi farebbe piacere condividere una chiacchierata tra donne.

Ci vediamo sabato 27!

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Nel frattempo, se vuoi leggere un mio vecchio post in cui ti  racconto che cosa mi ha aiutata – e mi aiuta ancora oggi – ad allungare muscoli, sguardo e cuore, ti lascio il link qui sotto (clicca sul titolo).

Perché cambiare fa paura. Ma non possiamo farne a meno.

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